Punti di vista
Se una situazione non si ribalta, allora ribaltati tu
Habanos86
Se una situazione non si ribalta, allora ribaltati tu
Habanos86
Ci siamo, oggi prima edizione di Podcast for Fit.
Una serie di incontri, nei quali parlerò liberamente (nel vero senso della parola, in alcuni audio si sentono addirittura i miei cani abbaiare) di sindrome metabolica stress correlata, alimentazione e allenamento. L’intento è quello di aiutarvi a migliore, ma soprattutto di evitarvi le spiacevoli conseguenze della sindrome metabolica stress correlata.
Perdonate la qualità degli audio, ma ho preferito puntare sul contenuto piuttosto che su costose strumentazioni da youtuber. Migliorerò promesso : )
Buon ascolto.
Cari lettori, ma soprattutto, care lettrici.
Forse qualcuna di voi soffre da tempo di ritenzione idrica o forse ne ha sofferto in passato…
e magari avete deciso di combattere questa strana infiammazione del tessuto adiposo, facendo un sacco di gambate in piscina con tavoletta e pinne al seguito, manco foste dei sub della marina militare americana, scoprendo poi, con grande amarezza, che la vostra ritenzione idrica non solo non era migliorata ma addirittura vi sentivate stranamente le gambe più gonfie.
Cercherò di essere il più chiaro e conciso possibile.
Oltre ai fattori genetici che ovviamente incidono, ciò che fa la differenza in termini di ritenzione è la vostra testolina,
o meglio, il livello di stress che inoculate in essa. Lo stress è un essere subdolo, aumenta a dismisura i vostri consumi cerebrali e rosicchia il vostro preziosissimo TESSUTO MUSCOLARE.
Avete mai visto atleti con la cellulite??
Io no, mai. Il perché di tutto ciò?
Perché hanno tessuto muscolare.
Lo metto in stampatello per essere ancora più chiaro “I FILAMENTI PROTEICI DELLE CELLULE DEL TESSUTO MUSCOLO-SCHELETRICO RICHIAMANO ACQUA ALL’INTERNO DELLA CELLULA”
Quindi prelevano acqua dall’esterno (ritenzione) e la spostano all’interno (no-ritenzione).
Riassumendo ulteriormente, se volete eliminare quella fastidiosissima cellulite dovete seguire questi tre punti:
– se siete molto stressati, lavoro, casa, famiglie e chi più ne ha più ne metta, prendetevi il vostro tempo, attività come yoga, pilates o perché no, meditazione vi aiuteranno a lavorare su respirazione e sistema nervoso (va benissimo anche un’oretta a settimana). Quello sarà il vostro angolo rigenerativo in mezzo a questo caos cosmico, che è la nostra splendida società.
– non fissatevi troppo sull’alimentazione, usate sempre il buon senso. Ovviamente se siete in sovrappeso dovete diminuire, viceversa se siete magri dovrete salire di peso. Se regolate lo stress, anche la vostra alimentazione tornerà normale.
– costruite il vostro tessuto muscolare. Iniziate con 30 minuti due volte a settimana. Esercizi come squat, affondi, piegamenti sulle braccia sono ottimi. Ad esempio, un circuito di questo tipo andrebbe benissimo: 30 affondi alternati + 20 crunch per l’addome + 15 squat a corpo libero + 10 piegamenti sulle braccia, il tutto ripetuto 2/3 giri con pause tra i circuiti di un minuto.
– non accanitevi sulle vostre gambe con attività come spinning o nuoto con tavoletta. Non risolverà il vostro problema. Piuttosto se andate in piscina vanno benissimo anche 20 minuti, una vasca veloce alternata ad una vasca lenta a stile libero o dorso.
Totale impegno settimanale: max 3 ore
Perciò, non ditemi che non avete tempo, perché giuro che che vi vengo a cercare in giro per l’Italia (˵ ͡° ͜ʖ ͡°˵).
Alla prossima.
Eccomi, sono tornato con un nuovo appuntamento della mia rubrica dedicata all’allenamento e alla nutrizione umana.
L’articolo di oggi sarà diviso in due parti, un breve accenno all’alimentazione nella prima parte e un’analisi tecnica della hollow position supina, più un circuito finale nella seconda.
ALIMENTAZIONE: mi viene spesso fatta una domanda, domanda che giro anche a voi, “perché mangio poco e ingrasso? “.
Per prima cosa, mangiare poco è un dato soggettivo, per me poco può voler dire 2000Kcal, per un altro, le stesse calorie possono essere un’enormità.
Secondariamente, parecchie persone confondono il termine “poco”, con “poco frequente”. Si può consumare anche un solo pasto e introdurre tantissime calorie, come se ne possono fare tranquillamente dai cinque agli otto di pasti e introdurne molte ma molte meno.
Infine, quando ci si alimenta non si tiene mai conto della distribuzione dei macro nutrienti (carboidrati-grassi-proteine) all’interno della giornata. Ricordiamoci che gli ormoni che regolano tutte le nostre funzioni hanno un particolare andamento durante la giornata.
Detto questo vi rimando al seguente link, attraverso il quale potrete liberamente scaricare la dieta di una mia cliente, atleta professionista di golf. Quando iniziai a seguirla, mangiava con poca frequenza e male, di fatti non era propriamente il linea con il peso, ma soprattutto era sempre stanca e dormiva poco. Quell’anno passò da 57kg a 52kg nel giro di tre mesi senza perdere tono muscolare e soprattutto non patendo la fame, come potrete vedere.
Semplicemente lei si alimentava al contrario rispetto alla fisiologia, no colazione, abbuffata a pranzo e un mare di carboidrati la sera. Corrette tutte queste cose, recuperò energia e soprattutto, cosa più importante, ricominciò a dormire regolarmente la notte.
ALLENAMENTO: nella seconda parte di questo lunghissimo : ) articolo, farò un’analisi tecnica di un’altra figura importantissima dell’allenamento a corpo libero la HOLLOW POSITION SUPINA. Vi rimando al link sottostante, cliccando su download scaricherete liberamente un pdf contenente tutti i dettagli di questa posizione con un circuito per il potenziamento dei vostri addominali.
Oggi in qualità di ex trainer, porterò alla luce il dietro le quinte di una professione che negli ultimi anni ha conosciuto un successo inarrestabile in tutto il paese, studi di personal training, lezioni online, tutorial, e-book, audio-libri, guru di ogni tipo, sono spuntati come funghi. E, se da una parte tutto questo ha alzato l’asticella, migliorando la qualità media dei servizi erogati, dall’altra ha creato, come spesso accade nel bel paese, una grandissima confusione.
Quando iniziai io, con tanto di partita iva, tale professione era agli albori e fu proprio la multinazionale inglese per la quale lavoravo che fece ingranare la quinta al lavoro del personal trainer. Queste strutture di nuova concezione, puntavano gran parte del loro business (a meno, inizialmente) sulla figura del personal trainer, cuore pulsante dei vari club, dislocati sull’intero territorio Italiano. Ai tempi fu un vero boom di iscritti e di lezioni, una cosa mai vista prima. Vi dico solo che nel club di Milano dove lavoravo io, parecchi trainer furono costretti a non accettare nuovi clienti, sold out.
Nei club aleggiava un’atmosfera unica, fatta di novità e voglia di allenarsi, all’ora il concetto di social network non era ancora così predominante e il club viveva principalmente di rapporti diretti fra i soci, che vivevano la palestra come fosse una seconda casa.
Torniamo al PT, che per lavorare doveva corrispondere alla struttura una quota mensile oltre ad essere in regola con partita IVA e assicurazione.
Una vera e propria scommessa per un neo trainer, il quale si trovava a dover partire con un segno meno sul conto corrente, fin dal primo mese.
Oltretutto nessuno ti assicurava alcun tipo di cliente e la concorrenza era spietata. Ovviamente non eri l’unico personal trainer presente nella struttura.
Fortunatamente dal mio canto, avendo sempre fatto lavori a contatto con il pubblico, con una costante presenza all’interno del club e una buona parlantina, riuscii ad acquisire già dopo il primo mese, una decina di clienti.
Volete sapere com’era la mia strategia d’approccio?
In primis, tengono a precisare che ogni trainer ha un suo metodo per attirare e chiudere clienti, c’è quello che ti corregge e ne approfitta per scambiare due chiacchiere, c’è quello che lavora con il passaparola, c’è quello che fa numeri da funambolo in sala attrezzi aspettando che sia il potenziale cliente a fare il primo passo e poi ci sono i pezzi di….. Stop stop, avete capito insomma, ci sono quelli scorretti che cercano di strapparvi clienti, vi osservano, studiano il vostro cliente e poi al momento giusto, taaac..ve lo soffiano.
Personalmente ho sempre preferito lavorare sul passaparola, strategia che mi ha sempre ripagato, ovviamente la gente vi consiglia se si fida di voi, se si è trovata bene se siete puntuali e FLESSIBILI.
FLESSIBILITÀ, la professione del personal trainer ruota quasi esclusivamente attorno a questa parola..
Bello quando mi dicevano: ” beato te che sei libero professionista, decidi tu quando lavorare”. Marameo, vero che non hai un datore di lavoro, non ne hai solo uno, ne hai tanti quanti sono i tuoi clienti. Fate un po voi.
…ci vediamo alla prossima puntata, vi parlerò del rapporto trainer/clienti
Stay tuned..
Piccola premessa, non voglio peccare di presunzione ma, prima di iniziare questo interessantissimo discorso : ) avviso il gentile pubblico che ho lavorato per più di dieci anni nel settore fitness e l’ho fatto da professionista. Tutto quello che trovate in questo articolo è frutto di ricerche e di studi condotti personalmente da me, su persone realmente esistite, persone che ho conosciuto, testato ed allenato, dalle quali ho potuto quindi estrapolare non solo l’aspetto fisico/prestazionale, ma soprattutto l’aspetto EMOTIVO.
Croce e delizia di noi tutti, l’aspetto emotivo sta giocando tanti brutti scherzi oggi giorno.
Ho conosciuto persone disposte a tutto per poter migliorare fisicamente, determinate, costanti, in palestra 7 su 7, diete, allenamento, su giù, destra, sinistra, RISULTATI?….ZERO
Altri invece sempre stanchi, demotivati, una lamentela unica, ogni due appuntamenti te ne saltavano 4, in definitiva RISULTATI?….ZERO.
Ma perche’ secondo voi?
Ve lo dico subito: ” totale mancanza di EQUILIBRIO PSICOFISICO”. Signori e signore, in giro vedo un sacco di gente decentrata che fa cose assurde, capita anche a voi?
Vi sembra normale che una cliente vi disdica un appuntamento 20minuti prima dell’inizio della lezione e che poi la stessa cliente si incazzi perche’ avete inserito un’altra persona al suo posto mentre lei (a 5 minuti dall’inizio) si era nuovamente liberata?? o che un vostro cliente tardi alla lezione delle 21 dicendovi che e’ ancora impegnato a gustarsi il suo spritz con amici mentre voi siete li ad aspettarlo e che poi una volta arrivato pretenda il recupero dei 30 minuti di ritardo?
Questo continuo sali/scendi, corri di qui, vai di la, faccio,faro’,devi essere,devi guadagnare, lavoro, allenamento,email,gruppi, social pim pum pam, ci sta’ facendo ammalare sia fisicamente che mentalmente. Probabilmente fra mille anni questo meccanismo sara’ entrato a pieno titolo nella nostra evoluzione. Per adesso, ahime’, non e’ cosi’.
Ci siamo un po troppo abituati a fare le cose, come se stessimo acquistando l’ennesimo pacchetto su amazon, COMPRA/PAGA/APRI PACCHETTO/ WOW CHE BELLO/FINE/NOIA
Vediamo ora qual è il prezzo che si paga quando la frenesia diventa troppa, quando l’equilibrio è ormai perso da tempo:
– INSONNIA
– SBALZI DI UMORE
– DIFFICOLTÀ A CONCENTRARSI
– STANCHEZZA CRONICA
– SBALZI DI PESO
– DISTURBI DELLA DIGESTIONE
– PERDITA DI TESSUTO MUSCOLARE
– SCARSI RISULTATI IN ALLENAMENTO
– RITENZIONE IDRICA E GONFIORE DI GAMBE E ADDOME
– CONTINUE INFIAMMAZIONI MUSCOLO TENDINEE E ARTICOLARI
Dovete sapere che il nostro corpo, per via di ancestrali meccanismi è stato progettato e risponde bene ad eventi stressogeni anche intensi ma, di BREVE DURATA e lo fa attuando il meccanismo fight or flight, combatti o fuggi.
Dunque..
In caso di forti stress, si attiva l’asse IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENE (HPA) con una più o meno massiccia liberazione di ormoni e neurotrasmettitori al fine di scatenare reazioni che ci consentono di sopravvivere.
Avete sentito tutti parlare di CORTISOLO giusto?
Il cortisolo è uno degli ormoni principali che vengono immessi nel torrente circolatorio in caso di stress. Ce l’hanno tutti con questo povero ormone, fate conto che senza di lui non potremmo vivere.
Il problema non è il cortisolo, il problema è che viene continuamente chiamato in causa. Pensiamoci bene, nella nostra epoca, più che a stress di forte intensità come potrebbe essere un predatore che vi vuole sbranare, siamo costantemente sottoposti a tanti piccoli stress, continui ma di bassa intensità i quali attivano in continuazione l’asse dello stress con una costante produzione di cortisolo. Cortisolo che alla lunga disgrega il tessuto muscolo-scheletrico, che svuota le nostre riserve energetiche, che fa gonfiare le nostre gambe e il nostro addome, che modifica il nostro assetto umorale determinando via via la comparsa dei sintomi sopra elencati.
DOMANDA…
E’ RISOLVIBILE TUTTO CIÓ?
SÌ, DIPENDE DA VOI, NON È FACILE MA È RISOLVIBILE
NEL PROSSIMO ARTICOLO VEDREMO COME..
Stay tuned