Feudalesimo moderno

Milano duemilaventidue, mancano solo le cinte murarie e poi si potrà finalmente parlare di feudalesimo.
Non so se ne siete al corrente, ma nell’area C, la più centrale di Milano, potranno accedere liberamente auto di grossa cilindrata come Range Rover Velar e Porche Panamera, rigorosamente ibride a scapito, ad esempio, di city car come la Toyota Prius, anch’essa ibrida.
Ma pensa un po’.
Ebbene sì signori. Come dissero, la storia si ripete.
Si perché, stiamo a tutti gli effetti assistendo ad un clamoroso balzo in avanti del ceto alto a scapito dei qui presenti poveri consumatori.
Crisi varie e pandemia hanno rafforzato in me la convinzione che, al di là di sterili complotti, ci sia stato un evidente distacco tra ricchi e poveri. Non voglio parlare di manovre studiate a tavolino, ma sta di fatto che il ricco lo è sempre di più a scapito di un ceto, quello medio, in via di estinzione.
Cosa me lo fa pensare?
Ve lo dico subito.
– Il settore del lusso ha quadruplicato gli affari;
– le grandi multinazionali hanno quasi raddoppiato il fatturato, a scapito delle piccole, medie imprese;
– Hotel, spa e resort di lusso presi letteralmente d’assalto da manipoli di nuovi borghesi;
– istruzione pubblica letteralmente al collasso.
– lavoratori sempre più controllati e analizzati;
Apriamo gli occhi signori…