LOBOTOMIZZATI…parte due

Non so quanti articoli scriverò, portate pazienza, l’argomento è talmente vasto e ricco di spunti.

Vorrei soffermarmi un attimo sulle tanto amate procedure, o come le chiamano i top managers, sui protocolli, linee guida, rules, per usare gli immancabili inglesismi.

Mi piace scandirla bene questa parola, P_R_O_C_E_D_U_R_A.

Che bel suono. Ripetiamo assieme

Proceduraaaaa

Coraggio, usate il diaframma e lasciatevi andare, cogliete la potenza di questa parola.

Dite grazie al DIO delle procedure.

L’uomo è sulla terra da non so quanti milioni di anni ed è sempre campato benissimo senza nessuna stra cazzo di procedura.

Bene, sappiate che ad oggi non è più così.

Senza procedure non si vive. Tutto deve essere definito, analizzato, standardizzato, bisogna raccogliere dati, creare statistiche.

Vi invito a riflettere, a farvi delle domande. Secondo voi a cosa serve realmente tutto ciò?

Io un’analisi me la sono fatta, giusta o sbagliata che sia.

Per prima cosa, definire delle procedure consente un totale interscambio di risorse umane. Dal momento che l’esperienza non è più un fattore determinante, oggi ci sei tu, domani ci sarà un altro.

A tutti voi sembrerà una banalità, ma è proprio qui che casca l’asino. Questo è il punto di forza.

La possibilità di sostituire persone all’interno dell’azienda, in qualsiasi momento, sposta ancora di più il coltello dalla parte del manico, a favore della dirigenza.

Non esiste o meglio non esisterà più il concetto del bravo impiegato, del bravo operaio, della brava commessa o del bravo panettiere, salumiere, pizzaiolo, meccanico e via discorrendo. Le procedure incanalano, smorzano l’estro, annullano la bravura e l’esperienza.

Abbiamo assaggiato il concetto di protocolli durante la pandemia.

Giusto una degustazione direi. Sono intimamente convinto che il bello deve ancora venire.

Secondariamente e questo l’ho provato sulla mia pelle durante il mio anno e mezzo in acciaieria, creare delle procedure, spacciandole come la sacra bibbia per evitare incidenti e infortuni, consente ne più ne meno, passatemi il termine, di pararsi il culo.

Lo sanno tutti che produzione e sicurezza non vanno tanto d’accordo. Se vuoi produrre tanto e velocemente non puoi sicuramente seguire regole ne tantomeno protocolli.

Ma se ti fai male, et voilà….noi te l’avevamo detto di seguire le nostre sacre procedure, TU lo sapevi, TI avevamo formato, NON hai voluto seguirle, paggio per te, la colpa è TUA.

Non scherzo, queste cose succedono veramente all’interno delle ditte.

A supporto di questa mia tesi vi potrei portare alcuni dati statistici (tanto per rimanere in tema (͡⁠°⁠‿⁠ ͡⁠°⁠) ) dati che parlano di un aumento del numero di morti sul posto di lavoro.

Signori, open your eyes. Urge un cambiamento. Urge una rivoluzione. A presto.

14 comments

  1. maxilpoeta · 25 Days Ago

    comprendo le tue riflessioni, da noi non rischiamo molto come incidenti, facciamo lavori abbastanza tranquilli, da banco, ma leggo e sento spesso di incidenti causati dalla fretta e dalla negligenza e quasi sempre la colpa è dell’operaio, oltre che dell’azienda per cui lavora, la quale però ogni volta dice di aver adottato tutte le precauzioni del caso..🙄🤔🤷‍♂️

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    • Whisky Cigar and Workout · 24 Days Ago

      Quello che voglio dire è che nella stra grande maggioranza dei casi, i corsi sulla sicurezza sono solo un pretesto per accaparrarsi ingenti sovvenzioni europee. Il concetto di sicurezza deve passare prima di tutto attraverso una rivisitazione culturale del mondo del lavoro.

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  2. Il Mondo Positivo · 23 Days Ago

    Contesto informatico: corsi di sicurezza sempre uguali su cui dopo tre giorni hai scordato tutto. Però hai il certificato; spesso cose che quando metti mano a un computer e hai un po’ di buon senso, dovresti conoscere. Criptare i dati importanti? Non avere la medesima password ovunque? Non aprire mail sospette? Questo e poco più. Di social engineering per esempio parlano davvero in pochi eppure è quello che fa più danni.

    Il punto è che in tal caso dovrebbero metterti mail compromettenti all’interno del corso: “ti ho visto mentre ti masturbi” ecc. E non lo fanno per paura di finire azzannati dai baciapile.

    Dopodiché la mia amica e ideatrice del “mondo positivo” è una persona con disabilità visiva e tutti quei corsi di sicurezza sono pensati solo per le persone vedenti. Con buona pace della privacy. E a lei spesso e volentieri tocca dire ai colleghi “fammi tu i quiz del corso perché sono basati sul trascinamento delle immagini da un posto all’altro” col risultato che eventuali procedure di sicurezza informatica in più, sono fuori portata proprio di chi ne avrebbe più bisogno.

    Mia esperienza con le procedure in contesto medico: “la chiamiamo signore, se qualcosa non va”. Ero tranquillo, pur avendo corso dei rischi speravo fosse andato negativo (che in medicina vuol dire “bene”) perciò quando mi hanno chiamato avevo già capito quale potesse essere la notizia. Ma “per procedura non possiamo comunicare al telefono, prenda appuntamento col dottore!”

    Poi meno male non si è intimidita alla mia aggressione verbale quella ragazza e per fortuna ho avuto il supporto del dottore e non solo, ma avrei preferito una corsia preferenziale, mi si perdoni il gioco di parole.

    Quando si parla della tua vita per quanto sbagliato possa essere vorresti che il dottore fosse disponibile non il giorno dopo, ma il minuto subito successivo!

    Invece sulla procedura relativa alla sicurezza quando fai lavori pericolosi: concordo in pieno sul fatto che le modalità di lavoro dovrebbero cambiare: avere produttività intensiva e sicurezza è come voler salvare capra e cavoli. Bisogna che questo mondo capisca cosa voglia, “tutto e subito” e benessere del lavoratore sono poco compatibili.

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    • Whisky Cigar and Workout · 23 Days Ago

      Guarda, approvo totalmente quello che dici. Hai perfettamente colto nel segno. Che i corsi sulla sicurezza siano una bufala, credo sia oramai chiaro a tutti, mi fa piacere l’intento, ma sappiamo tutti che i buoni propositi, se non applicati, non servono ad un emerito cazzo (perdonate il gergo!). Anzi risultano essere una mera perdita di tempo. Se poi scopri che esistono ingenti sovvenzioni europee allora ti spieghi del perché di tutti sti corsettini e corsettoni. Concordo sul fatto di avere linee guida, ma sono altrettanto convinto che sia la cultura personale a dover dettare delle così dette regole non scritte, il vecchio concetto di doversi comportare “da buon padre di famiglia”. È ovvio che in una società quasi azzerata a livello culturale, risulta impossibile ragionare secondo questi canoni. Ed ecco che subentrano le tanto amate procedure. Signori, non voglio fare il complottista vero?! ma sono solo l’ennesima forma di controllo. Credo sia evidente a tutti

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      • Il Mondo Positivo · 23 Days Ago

        Più che di controllo è una forma di avere massimo risultato con minimo sforzo.

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      • Il Mondo Positivo · 23 Days Ago

        Poi sulle “regole non scritte” bisognerebbe avere la coscienza di avere davanti un essere umano, non significa sapere la storia personale di tutti i dipendenti o colleghi. Ma essere coscienti che ogni persona ha delle esigenze.

        Io lo vedo anche nel design dei prodotti: la maggior parte progettati per adattarsi a un corpo maschile di una certa altezza, se sei più basso ti arrampichi sulla vending machine per metterci i soldi ma ti pare?

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      • Whisky Cigar and Workout · 23 Days Ago

        Andrebbe semplicemente applicato il concetto di buon senso. Chiaramente ciò comporta un certo grado di apertura mentale che a sua volta presuppone un certo livello culturale. Livello culturale che da noi è sempre più basso. Io la nostra, la chiamo l’era della spazzatura.

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      • Il Mondo Positivo · 23 Days Ago

        Di standard però c’è comunque bisogno e mi riferisco alla funzionalità, non a eventuali “protocolli uguali per tutti”; detta come va detta io potrei essere estroso e disegnarmi un water a forma di stella? Nessuno in teoria me lo vieta; però è il mio culo a farlo! Siediti te su un coso con la superficie a punte…

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      • Whisky Cigar and Workout · 23 Days Ago

        Difatti sarebbe proprio il buon senso a non fartelo fare con le punte. Quando hanno inventato la ruota non c’erano né standard né tantomeno protocolli eppure usando il cervellino l’hanno fatta rotonda e non quadrata.

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      • Il Mondo Positivo · 23 Days Ago

        Prove ed errori. Le procedure sono state inventate per minimizzare il numero di errori o limitarne l’impatto ma poi vista la chiusura mentale di chi le applica, finiscono per generarne il doppio.

        E niente, sto immaginando la scena degli egiziani e la procedura: il faraone prima di avere la piramide sarebbe già morto mille volte! Di contro, chissà quante persone sono morte durante la costruzione delle piramidi che ammiriamo e che sono in piedi da millenni.

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      • Whisky Cigar and Workout · 23 Days Ago

        Statistiche alla mano, il numero di morti non è sceso negli ultimi anni, anzi. In più, in Qatar in occasione dei mondiali, come lo è stato per le piramidi, sono morti tantissimi lavoratori durante la costruzione degli impianti sportivi a testimonianza del fatto che la storia si ripete, SEMPRE!

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      • Whisky Cigar and Workout · 23 Days Ago

        Anzi aggiungo che quantomeno le piramidi sono visibili ed ammirabili ancora adesso, gli impianti sportivi tra una 50ina di anni stando larghi non ci saranno già più

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      • Il Mondo Positivo · 23 Days Ago

        Sì è così! Ma basta molto meno… Guarda quelli che si fanno male (grave) perché gli casca addosso il distributore automatico? Possono i produttori adeguarsi a tutte le norme ma se uno è un incosciente e si mette a fare karate con la macchinetta perché gli si è bloccata la merendina dentro…

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      • Whisky Cigar and Workout · 23 Days Ago

        Ahahah esatto. Quella delle macchinette non la sapevo, comunque ci siamo capiti.

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