Non sopporto più la gente che vuole, a tutti i costi, insegnarmi a vivere.
Ma quanti ce ne sono in giro? Si moltiplicano giorno dopo giorno. Sono come zombie.
Sarebbe forse opportuno un lockdown, per arginare questa pandemia di tuttologi? Non so, chiedo a voi, sono disperato.E devi fare così e devi fare colà e io ho fatto e io sono. Basta avete rotto il c……. Perdonate la volgarità, ma non la sopporto più tutta sta gentaglia, sti personaggi che si auto elevano a divinità.
Gli Highlander della domenica.
In Italia, la tuttologia è da considerarsi a tutti gli effetti, sport nazionale. A miseria quante menti geniali, che poi voglio dire, campi grazie al papi che ti mantiene… divertiti, comprati tre SUV, cinque ville, vai per locali, mattina, pomeriggio e sera, anzi compratelo il locale, ma fammi un piacere….
Te lo dico con il cuore… E non romperli i coglioni, da bravo…su. Ciao amici. Alla prossima.
Quanti di voi facevano catechismo alle elementari?
Io sì. Mi ricordo benissimo di suor Adriana e soprattutto delle sue cinque dita. Ci si trovava all’oratorio e via, a combinarle di tutti i colori.
Ero decisamente vivace, ai tempi.
Ad ogni modo, il catechismo era a tutti gli effetti una scuola di vita, oltre alle interminabili lezioni di religione, le parole d’ordine erano rispetto ed educazione.
Sapete, da bambini, le cose dette dagli adulti, suonavano sempre con un non so che di divino, se poi gli adulti in questioni erano portavoce diretti del signore, beh allora non potevi che interiorizzarle come assoluta ed unica verità.
Ai tempi poi, erano un po’ meno morbidi di adesso… ma che ve lo dico a fare? Lo sapete benissimo anche voi.
La cosa sorprendente sta nel fatto che, questa forma mentis, nonostante tutte le marachelle combinate, mi ha costantemente accompagnato, anno dopo anno. Quegli insegnamenti, quei rimproveri, hanno influenzato i miei modi di pensare e di agire.
E quindi,
mi sento di dirti grazie, suor Adriana, grazie per tutte le legne che mi hai dato.
Sarà sicuramente nota a tutti la famosa “zona brucia grassi”, quante volte mi sono avvicinato a donne e uomini, intenti a camminare molto lentamente sul tapisroulant, a caccia di questo fantomatico range di battiti.
La leggenda narra che all’interno di questo intervallo di battiti cardiaci, il nostro corpo sia in grado di ossidare molti più grassi.
Sarebbe un po’ come dire che un’auto consumi di più a 50km/h rispetto a 150, ad esempio.
Spiegatelo voi ai Carabinieri, quando vi fermeranno in autostrada. Sa maresciallo, stavo andando a tavoletta, in zona brucia grassi.
Chiaramente il fatto di camminare bruciando tanti grassi ha sempre fatto gola a tanti, del resto rappresenta e rappresentava l’equazione perfetta, poco sforzo-massino risultato.
Il tutto nasce da studi fatti su atleti d’élite, maratoneti, corridori professionisti. Questi soggetti dovendo sostenere sforzi psico-fisici mostruosi, avevano sviluppato la capacità di ossidare più grasso, rispetto ai comuni mortali, soprattutto in determinate zone di frequenza cardiaca, la così detta zona brucia grassi. Ma pensa un po’. Il dio marketing riesce sempre a farla franca.
Quindi ricapitolando, il comune mortale più che ricercare quell’inutile range di battiti, dovrebbe preoccuparsi poco per volta, di passare dalla camminata al jogging e dal jogging alla corsa, per arrivare poi a LUI…
a quello che io definisco il vero metodo brucia grassi….
…. rullo di tamburi…..
all’HIIT… High Interval Intensity Training di cui vi parlerò più avanti.
Le aziende non riescono più a reperire giovani lavoratori…
Ergo, tutta colpa dei giovani lavoratori, non hanno voglia di lavorare, prendono il reddito di cittadinanza, vogliono divertirsi.
Cazzate.
La nostra società soffre di un brutto male, lo sfruttamento.
Ne ho conosciuti a centinaia di giovani lavoratori, vogliosi di mettersi in mostra, tutti con contratti di un mese e vediamo come và. Ragazzi che non possono concedersi il lusso, di un giorno di malattia, malattia che potrebbe costare loro il rinnovo, ragazzi spostati da una ditta all’altra manco fossero pacchi postali.
Ma sapete, “c’è poco da lamentarsi, con i tempi che corrono”, eccola qui, la frase di tutte le frasi e intanto le ditte fanno i loro sporchi giochini e intanto centinaia di lavoratori si dimettono ogni giorno e fanno bene.
I lazzaroni non sono giovani, bensì quei quattro scappati di casa dei piani alti, i MANAGER.
In molti mi avete chiesto del perché io togliessi i carboidrati per cena.
Come premessa voglio ribadire il concetto che, il piano alimentare va sempre calibrato sul soggetto.
Va da sé che, l’alimentazione di una persona in sovrappeso sarà ben diversa da quella di un triatleta che si prepara in vista di una gara, soprattutto per quanto riguarda le quantità di carboidrati.
Detto questo, il carboidrato più o meno complesso che sia, una volta ingerito produrrà sempre un innalzamento dell’insulina, ricordiamoci che la glicemia (quantità di glucosio nel sangue) dev’essere tassativamente mantenuta entro determinati parametri, proprio per una questione di sopravvivenza.
All’innalzamento dell’insulina corrisponde anche un innalzamento dell’adrenalina, ma di questo ne parleremo dopo.
E qui interviene il tanto amato cortisolo. Lo conoscete tutti vero? Scommetto di sì.
Normalmente il cortisolo si presenta alto di mattina per poi decrescere verso sera. Il cortisolo è un ormone, così detto catabolico, atto cioè a distruggere tessuti per liberare energia.
Ergo, se io ho il cortisolo alto di mattina e introduco carboidrati questi verranno in buona parte utilizzati a differenza della sera, dove il cortisolo essendo fisiologicamente basso interviene in maniera molto ridotta. Tutto ciò porta ad immagazzinare buona parte dei carboidrati serali come grasso, oltre a tutta una serie di scompensi.
Oltretutto introducendo carboidrati io creo dei picchi di insulina/adrenalina, questi picchi compromettono drasticamente il sonno profondo, da qui la stanchezza cronica.
Tutto ciò ha effetti meno importanti su persone con parecchio tessuto muscolare, ecco perché ad un’atleta/persona allenata io posso concedere carboidrati la sera ed ecco perché il piano alimentare deve essere soggettivo.
La curva del cortisolo si può appiattire?
Assolutamente sì, ed proprio quello che succede o sarà successo a parecchi di voi, me compreso.
Appiattendosi tale curva con il passare del tempo inizierò a rispondere sempre meno agli stimoli allenanti, farò fatica a restare in forma, mi sentirò sempre stanco e depresso, dormirò da schifo e mangerò a caso cercando molto spesso alimenti dolci e confortevoli.
Perché si appiattisce tale curva ve lo spiegherò nelle prossime puntate… Bye.
Avete capito bene, oggi vi parlerò di alimentazione.
È possibile dimagrire in poco tempo, evitando rischi per la salute?
Certamente, a patto che per poco tempo non intendiate 40 kg a settimana 😉 .
Teniamo sempre a mente che il dimagrimento non va inteso come deperimento, il successo lo si raggiunge andando ad intaccare quasi esclusivamente il tessuto adiposo. Dico quasi esclusivamente perché in fase di perdita di peso, soprattutto se i chilogrammi da perdere non sono tantissimi, si andrà inevitabilmente ad intaccare il tessuto muscolare e sarà quindi indispensabile monitorare questi parametri con una costante analisi di composizione corporea (ne parleremo prossimamente).
Ecco perché diete troppo estreme, che non seguono la fisiologia, vi porteranno a dimagrire, in maniera anche molto veloce ma con il risultato che, la vostra perdita sarà a carico sì, di un po’ di grasso, ma soprattutto avrete perso un inestimabile patrimonio di tessuto muscolo-scheletrico, tessuto che determina a tutti gli effetti il vostro metabolismo basale. Una sorta di gatto che si morde la coda.
Torniamo a noi.
Perché non mi piace chiamarla dieta?
Semplice…dieta è una parola che presuppone uno schema rigido con poco, pochissimo margine di libertà.
Quello che vi propongo è un piano alimentare, un qualcosa che vi insegni a gestirvi, in autonomia.
Piccola premessa, quelle che vi fornirò oggi sono linee guida, va da sé che un buon piano alimentare deve prevedere un’analisi soggettiva e soprattutto deve essere redatto da personale qualificato, da qui, la mia collaborazione con una dottoressa, specializzata in nutrizione.
Dai nostri studi, fatti di analisi e dati raccolti sul campo, per dimagrire in maniera tutto sommato rapida e soprattutto senza intaccare lo stato di salute, bisogna seguire la fisiologia, assecondare le curve ormonali circadiane, curve che regolano gli stimoli e che costruiscono o disgregano tessuti.
Il problema è che, noi, la nostra società, i nostri ritmi sballati, il nostro poco sonno, lo stress quotidiano, alterano a poco a poco queste curve ormonali, regalandoci stimoli sballati.
Ho sempre fame, ho sempre bisogno di cibi dolci, di notte mi sveglio, dormo male, il mio umore è sempre instabile, sono sempre stanco ecc…
Seguiamo quindi gli ormoni, andando per step;
STEP 1 – iniziate il piano alimentare sempre con la cena;
STEP 2 – se volete mangiare i dolci, fatelo di mattina. Nessuno vi proibisce la crostata, o la brioches, vi chiedo solo di mangiarveli per colazione;
STEP 3 – fate sempre uno spuntino a metà mattina e uno a metà pomeriggio;
STEP 4 – a pranzo mangiate carboidrati complessi e un secondo a base di carne e verdure;
STEP 5 – a cena non toccate i carboidrati, preparatevi un secondo a base di carne, pesce o uova e un contorno di verdure;
Questo schema, ripetuto nel tempo vi consentirà di ristabilire i cicli ormonali, con conseguente recupero dello stimolo della fame e del sonno, vi stabilizzerà l’umore e vi farà recuperare energie. Inevitabilmente tutto questo vi garantirà una perdita di peso che va dai 3 ai 5 kg al mese. Solo una cosa vi chiedo…. SE AVETE BILANCE A CASA, BUTTATELE!!!
Il seguente pdf, scaricabile liberamente è un esempio di alimentazione circadiana, per qualsiasi dubbio non esitate a scrivermi a cigaroomwp@habanos86